Vaccini: precisazioni del direttore Igiene Pubblica

SANLURI, 22 ottobre 2014 -
Il Responsabile del Unita Operativa Complessa di Igiene e sanità pubblica dr. Antonello Frailis spiega l'importanza della vaccinazione e risponde alle tante domande di chi nutre dubbi sull'utlità e l'opportunità dei vaccini.

Troppi effetti collaterali. Scarsa efficacia preventiva. Ingredienti pericolosi. O, addirittura, legami con l' insorgenza dell' autismo. Sono solo alcune delle argomentazioni portate dagli oppositori dei vaccini per sostenere la propria tesi. Eppure la comunità scientifica e le evidenze sperimentali dicono tutt'altro: tutte le statistiche sono a favore della vaccinazione, dal momento che i benefici sono notevolmente superiori ai rischi. Basti pensare che alcune malattie, come il vaiolo, sono quasi scomparse proprio grazie alle campagne di vaccinazione. Tanto che attualmente non si procede più all'immunizzazione per la patologia.

Di seguito anche un piccolo vademecum per rispondere punto per punto alle obiezioni più comuni.

Obiezione 1: è stato dimostrato che molti vaccini, in passato, hanno danneggiato dei bambini. Perché i vaccini attuali dovrebbero essere diversi?
È vero. È successo, per esempio, per il vecchio vaccino contro la poliomielite. A differenza di quello diffuso oggi, la versione precedente conteneva il virus vivo e attenuato. Molto raramente, i virus vivi potrebbero effettivamente tornare al loro stato naturale e provocare la paralisi. Ma i vaccini di oggi sono diversi, perché contengono virus inattivi. I vecchi vaccini antipolio sono ancora usati in alcune regioni in cui la malattia è endemica, perché chi si sottopone al trattamento con virus attenuati è in grado di trasmettere più velocemente l'immunità alle persone che gli stanno intorno. Inoltre, questo tipo di vaccino si può assumere per via orale (a differenza della nuova versione che deve essere iniettata), e quindi è più facile somministrarlo in luoghi in cui scarseggiano medici e infermieri. Per questo motivo, ogni nazione deve valutare in modo specifico rischi e benefici dell'uso del vaccino orale. Negli stati occidentali, in ogni caso, è prassi somministrare il vaccino con virus inattivo. A oggi, non sono stati registrati casi di poliomelite dopo questo tipo di vaccinazione.
Un altro caso è quello che riguarda la pertosse. Negli Stati Uniti, all'inizio degli anni novanta, alcuni bambini vaccinati contro la pertosse subirono vari effetti collaterali, tra cui febbre e svenimenti. I genitori dei piccoli citarono in giudizio le case farmaceutiche, sostenendo che i loro figli sarebbero potuti andare incontro a danni cerebrali. Ma i giudici diedero loro torto, perché non esisteva alcuna evidenza scientifica in merito.
A parte questi episodi, comunque, le statistiche parlano chiaro. Un bambino su mille, in media, è colpito da effetti collaterali moderati, come pianto prolungato. Le probabilità di effetti più gravi, come convulsioni o blocco intestinale, si attestano intorno a una su decine di migliaia. Molto meno delle probabilità di morire per morbillo (un bambino su mille) o per pertosse (un bambino su duemila), malattie prevenibili attraverso le relative vaccinazioni.

Obiezione 2: non è sano, per un bambino, sottoporsi a troppe vaccinazioni insieme. Il suo sistema immunitario potrebbe risentirne troppo.
Non è vero. Non sono stati trovati collegamenti tra i cicli di vaccinazioni subite e l'insorgenza di malattie durante l'infanzia. Nè esiste alcuna evidenza scientifica credibile che i vaccini possano in qualche modo sovraccaricare il sistema immunitario dei bambini. Sebbene non ancora completamente sviluppati, i piccoli sono anzi pronti ad accettare le immunizzazioni; e, tra l'altro, hanno già a che fare con virus e batteri nella vita di tutti i giorni, a meno che non vivano sotto una campana di vetro. Lo Us Center for Disease Control and Prevention raccomanda i vaccini in tenera età perché è il momento in cui i bambini sono più vulnerabili, perché svanisce l' immunizzazione naturale ottenuta dall' allattamento.

Obiezione 3: i vaccini contengono ingredienti pericolosi.
Il thimerosal, per esempio, un conservante a base di mercurio, una volta era effettivamente comune in molti vaccini. Secondo alcuni provocherebbe l' autismo, anche se ci sono parecchie evidenze scientifiche che mostrano il contrario. Nonostante ciò, il thimerosal non compare più in nessun vaccino – eccetto quello antinfluenzale – perché il mercurio, assunto in dosi troppo alte, è tossico per l'organismo. In ogni caso, qui è disponibile una lista dei componenti dei vaccini.


Obiezione 4: la decisione di un genitore di non vaccinare il proprio figlio danneggia gli altri bambini?
Sì. Se un bambino non vaccinato si ammala, c'è più rischio che trasmetta la malattia ai suoi compagni, soprattutto quelli a loro volta non vaccinati. Ma non solo: potrebbe anche infettare quella piccola percentuale di bambini per cui l'immunizzazione non funziona. I vaccini, infatti, non sono efficaci al 100%: quello contro il morbillo, per esempio, funziona nel 95% dei casi. Ma, ancora una volta, le statistiche parlano chiaro: nel 2011, negli stati con politiche indulgenti rispetto alla vaccinazione si registrava il 90% in più di ammalati di pertosse rispetto agli altri.

Obiezione 5: non voglio che i miei bambini soffrano degli effetti collaterali dei vaccini.
In realtà, la maggior parte degli effetti collaterali sono molto più lievi rispetto alle patologie da cui il vaccino protegge. Si tratta soprattutto di nausee, gonfiore, vomito, pianto prolungato o altri effetti simili. Molto raramente, potrebbe comunque accadere che il bambino sia allergico a un vaccino: in tal caso, è necessario sospendere la procedura. E fare affidamento sulla protezione indiretta degli altri bambini vaccinati.

Dr. Antonello Frailis
Responsabile UOC Igiene e sanità pubblica
Asl Sanluri
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