Coronavirus e telemedicina: oltre 180 pazienti cardiopatici seguiti a distanza dall'équipe di Cardiologia dell'ospedale

cardiologia
SANLURI, 3 aprile 2020 - La pandemia da Coronavirus è sempre più una sfida che coinvolge ogni settore della Medicina e della società. Le misure di contenimento sociale, assolutamente necessarie per arginare l’infezione, creano però importanti difficoltà nella gestione dei pazienti affetti da patologie croniche, in primis le cardiopatie. Per far fronte a questa problematica la Cardiologia dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria ha scelto di incrementare gli sforzi per diffondere capillarmente fra i pazienti portatori di dispositivi impiantabili come pacemakers e defibrillatori il controllo a distanza di tali dispositivi con il servizio di Monitoraggio Remoto.
L'équipe diretta dal dottor Gianfranco Delogu si è distinta negli ultimi anni per essere il centro in Sardegna con un più alto numero di pazienti seguiti mediante questa tecnologia d’avanguardia, con oltre 180 persone in controllo telemetrico.
Per far fronte però all'impossibilità di eseguire i controlli ambulatoriali classici si sta provvedendo, tramite invio per posta al domicilio dei pazienti che già non usufruiscono di tale monitoraggio, a fornire quanti più dispositivi per controllo telemetrico. Al fine di svolgere questo compito un'équipe medica e infermieristica si occupa in maniera quasi dedicata di tale servizio, contattando telefonicamente i pazienti a domicilio, valutando la loro condizione di salute con un questionario clinico, illustrando la tecnologia e raccogliendo le informazioni necessarie all'invio del comunicatore con l’ausilio delle stesse aziende produttrici dei dispositivi.
Questa tecnologia, validata da anni e assolutamente sicura ed efficace nel migliorare la prognosi dei pazienti portatori di dispositivi, ha il vantaggio di non necessitare lo spostamento da casa dei pazienti, con un minore impegno da parte di questi e dei familiari ma soprattutto una lotta efficace al contenimento dell’infezione da Coronavirus. Analoghe esperienze sono già state affrontate con ottimi risultati in alcuni centri della penisola e in tutta Europa, con evidenze scientifiche favorevoli.
Non solo questo controllo ci indica quale è lo stato del dispositivo, come per esempio il corretto funzionamento e la durata stimata, ma anche la presenza di aritmie e può anche farci capire in anticipo se il paziente svilupperà uno scompenso cardiaco, prima ancora della comparsa di sintomi, e poter correre anticipatamente ai ripari.


Il Centro Ospedaliero è il primo nella Regione a disporre della tecnologia che rileva in anticipo il 70% degli episodi di scompenso cardiaco, riducendo i rischi di ricovero ospedaliero
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