Sostegno lutto e malattia

Mongolfiera
Un supporto psicologico per affrontare la morte del proprio caro, un sostegno al malato nello stadio terminale della propria vita e un appoggio a chi gli vuole bene e a chi gli sta accanto in queste difficili fasi dell’esistenza.
Dal 2011, alla ASL6 di Sanluri è operativo un luogo di ascolto e accoglienza che si occupa di questa difficile fase della vita: si tratta di un Servizio di Psicoterapia rivolto alle persone che stanno affrontando la malattia o nel proprio domicilio o in struttura residenziale, l’elaborazione del lutto inizia in questa momento: quando ci si sente dire “non c’è più niente da fare” e rimane il sentimento di solitudine, isolamento, paura e diversi aspetti di cui è necessario prendersi cura. Il supporto dedicato all’elaborazione del lutto è rivolto anche a tutti coloro che si trovano a dover affrontare una perdita per causa improvvisa e traumatica.

Il Servizio per l’elaborazione del lutto e la gestione della malattia oncologica o tumorale lutto afferisce al Punto Unico di Accesso, l’Unità di Valutazione Territoriale e le Cure Domiciliari Integrate.
Orari:
Sanluri c/o Poliambulatorio di Sanluri
Dal lunedì al venerdì (9,00-13,00) e il martedì pomeriggio (15.00 alle 18.00) previo appuntamento telefonico ai numeri: 070 9359556- 346 5840550.
Il mercoledì mattina lo Sportello è operativo al Poliambulatorio di Guspini c/o via Montale
SEDE: il primo accesso avviene al PUA Poliambulatorio di Sanluri Piano Terra (ALA C)- ultima porta a destra.
Per informazioni ed accordi contattare la dott.ssa Barbara Corrias, Psicologa-Psicoterapeuta ai seguenti riferimenti telefonici: Tel. 070 9359556- 346 5840550 o via mail a: bcorrias@aslsanluri.it.

La presenza della Psicologa in questi Servizi permette al paziente e alla sua famiglia di ricevere un sostegno psicologico mirato alla gestione della malattia tumorale o cronica sin dal momento della diagnosi, accompagnandoli in tutte le fasi delicate della malattia. Tale supporto si protrae anche dopo la morte della persona in cura dando risposta immediata ai numerosi bisogni psicologici ed emotivi e favorendo l’espressione dei vissuti di perdita che emergono in coloro che rimangono.
L’ultima fase di vita offre alla Persona e al familiare la possibilità che chiamiamo del “dirsi addio”. Poter parlare delle proprie emozioni è fondamentale per l‘individuo nei molteplici passaggi, nei momenti di crisi che sottendono evoluzioni e cambiamenti di cui la vita è costellata, ancor più quindi nel momento finale dell’esistenza.
Il bisogno di capire, di esprimere i dubbi, la rabbia, le perplessità, l’ansia in genere è molto forte nei familiari che si trovano nella fase terminale della malattia del congiunto. Un grosso problema per i familiari è rappresentato dalla comunicazione; non si sa come e cosa dire quando il soggetto non è al corrente della diagnosi. Capita spesso che entrambi conoscono la realtà, ma nessuno ne parla, si continua come se non fosse accaduto niente “Anche se ci si parla spesso non si riesce a parlarsi veramente” è una frase che ricorre di frequente nell’ascolto sia del sofferente che dei familiari. Esiste una forte ambivalenza nei confronti dell’informazione: sia malati sia parenti è come se fossero fermi su una linea di confine, dove da una parte vi è il bisogno di sapere, la necessità di confrontarsi con la realtà, dall’altra quello di non sapere, di rifiutare ciò che sta accadendo.
La nostra società non è educata alla morte e non è educata a dare spazio al dolore che essa causa, potendolo vivere in piena libertà per sublimarlo. Occuparsi del lutto è prendersi cura di se stessi perché implica entrare in una dimensione che, più di qualunque altra, attraversa la nostra vita, la vita di tutti. Non c’è esistenza umana che non faccia i conti con la perdita di un proprio caro o con la preoccupazione di non averlo più accanto.
Il lutto non comincia sempre dopo la morte, non sono quindi solo i familiari a dover elaborare la perdita del proprio caro, bensì anche il morente a dover elaborare il lutto per la propria morte.
Alla Asl di Sanluri si è incluso il morire e la morte nel Percorso di cura e presa in carico della Persona e della sua famiglia, la figura che si occupa di questo è una Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in psiconcologia, che valuta il grado di consapevolezza della prognosi nei diversi componenti della famiglia e, partendo da questo, favorisce ed aiuta il flusso di comunicazione tra paziente e familiare, tra i familiari stessi, paziente ed équipe curante. Parliamo di un momento della nostra vita nella quale tutte le emozioni possono presentarsi nell’arco di pochi momenti: disperazione, speranza, rabbia, rassegnazione, volontà di lottare ancora, desiderio di lasciarsi andare e morire in pace. È qualcosa di profondamente soggettivo che attiene in maniera originale a ciascun individuo e a ciascuna famiglia. È la ricerca del senso, del significato da dare al dolore con la possibilità per paziente e familiare di salutarsi, di dirsi tutto, di chiudere i sospesi e di elaborare in maniera naturale la perdita del proprio caro. Parlare della sofferenza, del proprio modo di viverla non è proibito.

Cosa offre il servizio
• Colloqui individuali
• Colloqui con i familiari
• Colloqui al domicilio del paziente
• Psicoterapia individuale e di coppia
• Gruppi di elaborazione del lutto
• Supporto e consulenza all’équipe curante
• Interventi integrati con il Medico di Medicina Generale, i Servizi Sociali e altre figure specialistiche
• Consulenza telefonica
• Giornate di formazione in ambito Psiconcologico
• Attività di ricerca