La prevenzione

Nel nostro Paese non sono importati pollame e derivati da aree geografiche colpite da influenza aviaria. È attiva, in tal senso, una rete sorveglianza per il controllo di tale infezione negli animali, attraverso i servizi di sanità pubblica veterinaria, gli istituti zooprofilattici, i posti di ispezione frontaliera (PIF) e gli USMAF.

È stato ben stabilito, inoltre, che i virus dell’influenza sono uccisi da temperature intorno ai 70°C e sia l’OIE (Organizzazione mondiale per la sanità animale) che l’OMS sottolineano l’importanza, per la gestione di queste situazioni, dell’intensificazione del rispetto delle pratiche igieniche nella manipolazione, preparazione, somministrazione e consumo di pollame, con particolare riguardo agli accurati lavaggio delle mani e cottura delle carni e delle uova.

Ai soggetti che si recano nelle aree geografiche affette, si raccomanda il rispetto delle succitate regole igienico-alimentari e di evitare, in generale, contatti con animali vivi e con loro carcasse, nonché la frequentazione di mercati e fiere, dove vi sia commercio/esposizione di animali.
Dati epidemiologici al 10 ottobre 2005.